La Pubblica Assistenza di Limite sull’Arno vide le prime luci nel 1891, quando si costituì la Mutua Assistenza Pubblica, che incorporava la già esistente Fratellanza Militare.
C’è da ricordare infatti che dalla metà del XIX secolo nel comune di Capraia e Limite esistevano già quattro società di mutuo soccorso con fini educativi ed assistenziali.
I fautori dell’Associazione erano principalmente affiliati al movimento socialista che vedevano in essa una grandissima opportunità per collaborare con il paese e, rapportato con il numero degli abitanti, ottenne un enorme numero di iscritti, per la precisione 160.
La prima sede fu posta in Lungarno Trento e Trieste e il primo presidente fu il Maestro Emilio Bartolini, uomo dal grande valore morale e sociale, che unico maestro del paese tra l’altro insegnò con grande abnegazione a leggere e scrivere ai limitesi con l’istituzione di corsi serali per gli anziani.
Nella prima sede venivano custodite lenzuola nuove per i malati che non ne possedevano di ricambio e svolti vari corsi per specializzare i soci in infermieri. Uno dei primi grandi interventi avvenne nel 1904 quando Michele Bini ed altri volontari dell’Assistenza andarono ad aiutare i terremotati di Messina.
Passarono gli anni e si sentì sempre più l’esigenza di costruire una nuova sede, più grande e funzionale, per svolgere le assemblee e per contenere almeno due carrelli lettiga. Iniziò la raccolta fondi per la costruzione e i lavori partirono nel 1908 sul terreno donato da un cittadino, Giuseppe Cecchi detto Bardino.
La realizzazione venne svolta dagli stessi volontari nelle ore in cui non erano impegnati nel lavoro e alla domenica venivano svegliati dallo stesso Bardino che suonava per le vie del paese la sveglia con un trombone. L’inaugurazione si svolse con grandi festeggiamenti nel 1910.
Il Dottor Amedeo Fontana fu per vari anni istruttore degli infermieri della Pubblica Assistenza, che così ebbe personale specializzato ad interventi su scala maggiore. Fu così che per l’epidemia di colera del 1910 e della “spagnola” del 1918 l’Associazione dette un grosso contributo alla popolazione mettendo a disposizione attrezzature e competenze acquisite e, nel 1920, contribuì ad aiutare i terremotati della Garfagnana. Oltre agli interventi sanitari, in quel periodo, vennero organizzati all’interno dell’Assistenza un gruppo ciclistico, che partecipava a vari raduni, e numerose feste e dimostrazioni di pronto soccorso nelle quali si intrattenevano i cittadini e venivano premiate le associazioni.
La guerra del 1915-18 rallentò non poco l’operato dei volontari che però riprese con grande lena al termine del conflitto con la presidenza di Ivo Montagni, uomo politico non solo a livello comunale (era sindaco) ma anche regionale. Ma negli anni avvenire le cose si fecero sempre più difficili. Ma negli anni a seguire, con l’avvento del fascismo le cose si fecero sempre più difficili: le varie Pubbliche Assistenze furono chiuse negli anni per il loro orientamento politico contrario agli ideali del Duce.Non sfuggì certamente l’Assistenza di Limite.
Nell’estate del 1930 l’allora presidente Dottor Dino Salvadori convocò l’assemblea straordinaria dei soci proponendo lo scioglimento dell’Associazione. I soci presenti un gran numero rifiutarono ma sotto La pressione di un manipolo di fascisti urlanti capitolarono. La sede passò alla Congregazione di Carità. Il materiale assistenziale, quali cotone, biancheria, coperte e accessori venne consegnato dai fascisti alla Misericordia del paese.
La chiusura comportò inoltre la dispersione di tutti gli archivi e trofei vinti negli anni precedenti. All’alba del 1944 con la Liberazione la Pubblica Assistenza però poté ricominciare a svolgere il suo prezioso operato, specialmente in quella situazione in cui c’era da soccorrere l’intera popolazione, ferita dal passaggio del conflitto sul territorio comunale. Ovviamente l’Associazione ebbe bisogno di ricostituirsi a sua volta un comitato provvisorio, composto dai volontari di spicco Bruno Negro, Arturo e Ulderigo Fontani, Gino Bartolini, Otello Olivari, Giuseppe Sani, Arcangelo Paci, Giuseppe Fusi, Guglielmo Bertelli, Alfredo e Michele Bini ed Eugenio Borsini, elessero come presidente Bruno Negro.
Le cose più importanti fatte in quegli anni furono: la formazione dello statuto della Pubblica Assistenza, il collocamento all’interno delle sede di un ambulatorio e l’acquisto di un’ambulanza. Quest’ultima fu acquista nel 1947 da Leo e Bruno Negro ad Afragola, presso un campo di residui bellici e fu battezzata “gippone” per la sua struttura. Il mezzo, dal non perfetto funzionamento, fu poi rimesso in sesto dalla Cooperativa Artieri. Negli anni del secondo dopoguerra si riprese anche a svolgere gare di pronto soccorso tra le varie associazioni.
Storica fu quella tenutasi a Prato nel 1947 dove venne svolta una grande simulazione di terremoto. Dopo queste operazioni Bruno Negro lasciò la presidenza che passo nelle mani di Pietro Boldrini.
Il nuovo consiglio diretto da Boldrini attuò molte valide riforme tra le quali spicca l’acquisto di una nuova ambulanza nel 1954, necessaria poiché la vecchia non rispettava le più moderne esigenze del tempo.
L’arrivo dell’ambulanza fu un grosso evento per Limite sull’Arno che ospitò per le vie del paese l’inaugurazione con la parata delle ambulanze della zona. Seguì la presidenza di Gino Bartolini detto Patano fino al 1965, quando la Pubblica Assistenza vide l’arrivo alla presidenza di Ivo Montagni, figlio dell’omonimo presidente del primo dopoguerra, che la deterrà fino al 1999.
Nei primi anni della presidenza Montagni venne organizzato in modo migliore un gruppo di donatori di sangue. Per riottenere la proprietà della vecchia sede di Via Bellini occorsero vari anni e solo nel 1979 essa torno nelle mani dei legittimi proprietari. Passarono gli anni e l’8 ottobre 1986 fu costituito presso la P.A. il gruppo “Croce d’Oro” donatore di organi aderente all’A.I.D.O. , che trovò spazio in una struttura impegnata da sempre in campo sociale ed umanitario.
Si arrivò poi a superare dell’ultimo decennio, al tetto di 1000 soci ad organizzarsi un forte gruppo di giovani volontari a dotarsi di nuove ambulanze che svolgono più di 3000 servizi l’anno. L’opera più importante realizzata negli ultimi dieci anni è stata la costruzione della nuova sede di via Negro, più grande ed efficiente, che include anche gli ambulatori dei medici sociali.
L’inaugurazione avvenne il 22 ottobre 1995. Da segnalare l’ultimo acquisto della Pubblica Assistenza: un ambulanza nuova inaugurata nel 2017 sotto la presidenza di Stefano Giuntini, che ancora oggi copre questo incarico. Questo mezzo si va ad aggiungere a quelli acquistati nel 2006 e nel 2008 rendendo oggi la Pubblica Assistenza di Limite sull’Arno una struttura ben organizzata dal considerevole potenziale volontario utile per l’intero circondario empolese.
Nel 2018 ha inoltre aperto la casa famiglia l’Abbraccio, nei nuovi locali sopra la sede di Via Negro. Un altro importantissimo investimento ed un altro servizio fondamentale per gli anziani in temporanea difficoltà motoria.